Piscine a laghetto

Permessi per la realizzazione della piscina

Chiunque decida di realizzare una piscina, che sia stile bio o tradizionale interrata, sarà sommerso da domande circa le autorizzazioni necessarie. Cerchiamo di fare chiarezza:

Scavo piscina con pareti degradanti nei pressi di Siena

Le piscine interrate di qualsiasi genere e tipologia, non rientrano nell’ambito dell’edilizia libera. Pertanto necessitano delle dovute autorizzazioni e permessi. Senza autorizzazioni quindi, si può incorrere in ingenti multe e dover rispondere dall’accusa di abuso edilizio, con le relative conseguenze.

È vero che le piscine ad ambio strato di sabbia e telo in EPDM non necessitano di permessi per la realizzazione?

No! È completamente falso. Le ditte che affermano che le loro piscine non necessitano di permessi per la costruzione, mentono. Gli scavi, la costipazione del terreno, la posa della membrana in EPDM, la realizzazione del beton in sabbia e resina sintetica, la realizzazione degli impianti di depurazione ecc. sono opere che NECESSITANO di permesso da parte delle autorità competenti, ciò al pari di qualsiasi altro genere di piscina.

Togliamoci ogni dubbio

La cosa migliore da fare è di rivolgersi ad un geometra e chiedere informazioni. Oppure possiamo recarci presso l’ufficio tecnico del Municipio e verificare eventuali vincoli paesaggistici, norme presenti nel piano regolatore, delibere ecc. E’ possibile che tali norme comunali o regionali, limitano la dimensione, la forma, il colore e simili. Si va dal totale diniego alla realizzazione, giustificato da motivi di impatto ambientale, a parziali restrizioni come l’obbligo di utilizzare un dato colore di rivestimento o il rispetto alle norme anti-sismiche.

Quali sono le aree con più vincoli?

Sono tutte quelle aree come parchi biologici o località di pregio storico o paesaggistico.

Quali permessi occorrono per realizzare la piscina?

I documenti più richiesti sono il PERMESSO DI COSTRUIRE o la semplice DIA (Denuncia di Inizio Attività).

Quando è sufficiente la DIA?

Basandoci sul testo unico dell’Edilizia 2001, la DIA va presentata se la piscina consiste in un intervento pertinenziale e se la sua superficie non sarà maggiore del 20% del volume dell’edificio.

Chi deve presentare la DIA?

Normalmente la DIA viene presentata da un tecnico professionista (geometra, architetto o ingegnere) al Comune dove sorgerà la piscina. Il Municipio ha 30 giorni per eventuali obiezioni, trascorsi i quali, si può liberamente iniziare la realizzazione dell'opera.

La DIA è chiamata anche in altri modi?

Esistono altri documenti simili o identici alla DIA. Due almeno vanno citati: La SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), e la CIL (Comunicazione di Inizio Lavori).

Quando occorre il PERMESSO DI COSTRUZIONE?

Secondo il testo unico dell’Edilizia è necessario il PERMESSO A COSTRUIRE, per “tutti gli interventi di nuova costruzione, che comportano una trasformazione edilizia e urbanistica del territorio”.

Ovvero quando la realizzazione della piscina  supera il 20% del volume dell’edificio di pertinenza. Oppure  se la costruzione della piscina è qualificata dagli strumenti urbanistici comunali come “intervento di nuova costruzione”.

Rivestimento con sabbia piscina nei pressi di Siena
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